Riforma PA: novità per insegnanti e ultime news

Marianna Madia

La Riforma PA (pubblica amministrazione) firmata Madia raccoglie il via libera in Camera.

Bocciata lo scorso novembre 2016 dal Consiglio Superiore della Magistratura (CdM), la Riforma PA firmata dal ministro Marianna Madia è stata ripresentata in parlamento. Nella votazione di ieri 22 febbraio, la Camera non ha apportato modifiche al testo già approvato dal Senato, dando quindi un sostanziale semaforo verde. La Riforma PA dovrà essere riesaminata dal CDM in giornata prima dell’attuazione.

La Riforma apporta molti cambiamenti al sistema amministrativo italiano. Cambiamenti che modificheranno i rapporti di lavoro nella PA ed interesseranno migliaia di lavoratori, insegnanti compresi. Conoscerla è importante. Ed è proprio di questo che ci occuperemo in questo articolo.

Riforma PA: tagli alle imprese partecipate

Le imprese partecipate sono quelle in cui lo Stato detiene una quota di partecipazione fino al 50% (se la partecipazione è maggiore, si parla allora di imprese controllate).
Nodo dolente per il taglio alla spesa pubblica, non è la prima volta che si procede ad un tentativo di riorganizzarle.
La legge di Stabilità 2015 procedeva già alla “razionalizzazione delle imprese partecipate” con misure volte ad incrementare trasparenza e ridurre i costi di amministrazione e gestione.

La Riforma PA procede nella stessa direzione, escludendo dalla categoria delle partecipate le imprese che:

a)  nel triennio precedente all’attuale Riforma non abbiano totalizzato un fatturato pari ad un milione di euro;

b) che non si occupino di fornire servizi di interesse pubblico (o la cui attività non sia direttamente connessa alla fornitura di servizi e opere di interesse pubblico);

c) le aziende che abbiano più amministratori che dipendenti;

d) le partecipate che prestino servizi e lavoro simili ad altre partecipate;

e) le aziende che abbiano chiuso in perdita quattro degli ultimi cinque anni.

La Riforma PA presenta anche una lista di società che restano escluse dalla “tagliola”, come Anas, Coni, il Poligrafico dello stato e le imprese che gestiscono funivie.
Il risultato cui mira la riforma è una maggiore selettività della categoria. Che rileva, al solo 2014, quasi 740 milioni di euro in perdita.

Riforma PA: novità per licenziamenti disciplinari

Pugno di ferro anche per i cosiddetti “furbetti del cartellino” e per gli assenteisti sul posto di lavoro. La Riforma PA introduce fattispecie precise di licenziamento disciplinare e stabilisce tempistiche più snelle per la procedure di licenziamento. Per saperne di più, consulta il nostro approfondimento.

Riforma PA: novità per gli insegnanti

Tra le novità introdotte dalla Riforma PA, una delle più importanti riguarda i docenti.

Attualmente, per la categoria degli insegnanti è prevista una retribuzione accessoria del 15% (secondo i dati forniti direttamente dalla Ragioneria dello Stato): una quota strettamente legata ai risultati sul posto di lavoro. La Riforma raddoppia la percentuale di stipendio legata alla retribuzione accessoria.
Risultato ne sarebbe un maggiore peso economico attribuito alla qualità dei risultati conseguiti. Questione aperta, che solleva interrogativi nei sindacati, è come questi risultati verranno misurati.

Riforma PA: il Testo Unico

La Riforma PA è accorpata all’interno del Testo Unico sul pubblico impiego, in fase di approvazione. Il Testo prevede inoltre alcune novità contrattuali per la disciplina dei rapporti di lavoro all’interno della PA.

Attendendo l’esito della votazione prevista per questo pomeriggio, ti invitiamo a continuare a seguirci su Facebook e su Twitter, mettendo Mi Piace alla nostra pagina e al nostro profilo. Ti aggiorneremo tempestivamente.

 

 

 

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