Riaperta la discussione sull’innalzamento dell’età pensionabile a partire dal 2019. Tutte le ultime notizie riforma pensioni, in breve e senza politichese.
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Notizie Riforma Pensioni: dall’Ape all’innalzamento dell’età pensionabile
Dopo l’approvazione dell’Anticipo Pensionistico (Ape), con un iter legislativo e politico non senza polemiche ed interruzioni, infuria nuovamente la bufera sulla riforma pensioni.
Oggi le rappresentanze di Cgil, Cisl e Uil incontreranno il premier Gentiloni a Palazzo Chigi per discutere della spinosa questione dell’innalzamento dell’età pensionabile. Un nodo dolente sul quale la riforma sembra si sia arenata.
Notizie Riforma Pensioni: uscita a 67 anni, diminuita aspettativa di vita
La riforma prevede l’uscita dal mercato del lavoro a 67 anni per tutte le categorie di lavoratori. L’innalzamento è previsto per adeguare l’età pensionabile alla diminuzione di cinque mesi dell’aspettativa media di vita, certificata quest’anno dall’ISTAT, l’Istituto Nazionale di Statistica.
Sul punto si è già espresso Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro alla Camera. Nel ribadire che l’aumento dell’età pensionabile si basa su “dati di fatto”, riferendosi quindi ai risultati ISTAT, ha però prospettato il rinvio della decisione definitiva a giugno 2018 e la diversificazione dell’età pensionabile in relazione alla gravosità del lavoro svolto.
Notizie Riforma Pensioni: linee d’azione
Lavorare in cantiere a 67 anni non è come stare in ufficio. D’accordo anche la Fornero, che in un intervento nella trasmissione DiMartedì ha anche ammesso che la riforma a suo nome ha da sempre presentato alcune lacune, mai colmate. Mancanze che ha riconosciuto anche il Min. Poletti, aggiungendo che sarebbe controproducente procedere con l’innalzamento dell’età pensionabile senza tenere conto delle caratteristiche dei singoli lavoratori.
Il dibattito sul come bloccare l’innalzamento sembra proprio incentrarsi attorno alla direttrice disegnata da Damiano, con la diversificazione dell’età pensionabile a seconda della tipologia professionale. Le categorie di lavoratori interessate dal blocco sull’innalzamento potrebbero essere in parte, o tutte, le undici categorie di professioni gravose e usuranti già identificate per l’Ape Social. (Qui tutte le indicazioni su Ape Social e lavori gravosi).
La seconda linea d’azione sembra essere quella proposta da PD e Cisl, con una moratoria di sei mesi che farebbe slittare il decreto attuativo dell’innalzamento al 2019, per poi emanare un nuovo decreto entro il 31 dicembre e agire direttamente il prossimo anno. Linea condivisa anche da Damiano, che aggiunge come sia necessario anche garantire il pieno utilizzo delle risorse messe a disposizione per l’anticipo pensionistico. Attualmente, infatti, è in corso una modifica interpretativa che consentirebbe all’INPS di accogliere solo la metà delle domande presentate per l’Ape.
Per la Cigl, invece, servirebbero modifiche strutturali al decreto, come evidenziato dal segretario Susanna Camusso. Landini, dalla segreteria del sindacato, afferma di essere pronto alla mobilitazione nel caso in cui le risposte dell’incontro di oggi siano insoddisfacenti.
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