Post Referendum, news riforma pensioni 2016: cos'è l'Ape e come funziona

Dopo il referendum, le news dalla Riforma pensioni precoci 2016: l’Ape

La riforma pensioni precoci 2016 del governo Renzi potrebbe comunque entrare in vigore, nonostante la vittoria del no al referendum del 4 dicembre. Sembrerebbe infatti che le dimissioni del presidente rimangano ferme sino all’approvazione della legge di bilancio 2017 in cui il pacchetto di riforma pensioni è contenuto.

La legge di bilancio è ancora in discussione, ma se approvata porterebbe alcune importanti novità in materia di pensioni dal 1 maggio 2017  fino al 2018 (l’applicazione, sperimentale, potrebbe essere estesa).

Una novità importante è l’Ape, l’anticipo pensionistico, che consente di anticipare l’uscita dal mercato del lavoro. In breve, funziona così: al lavoratore è data la possibilità di andare in pensione prima del termine ufficiale, “finanziando” la pensione anticipata con un prestito agevolato. Una volta raggiunta l’età pensionabile, l’importo finanziato viene restituito con prelievi diretti sulla pensione percepita.

Adesso vediamo quali sono le altre misure previste e come funziona, nel dettaglio, l’Ape anticipo pensionistico.

Riforma pensioni precoci: le misure

Il pacchetto prevede principalmente:

  • 3 modalità di Ape, cioè anticipo pensionistico;
  • la Quota 41,
  • la Quota 96 (eredità della riforma Fornero)
  • l’aumento delle Quattordicesime ed il cumulo gratuito.(Della Quota 41 e Quota 96 – introdotte nella riforma pensioni 2015 –  parleremo nei prossimi articoli.)

I tre tipi di anticipo: Ape social, Ape di Mercato e Ape aziendale

Nella riforma pensioni precoci 2016 sono previsti 3 tipi di Ape, anticipo pensionistico:

  1. Ape di mercato: accessibile ai lavoratori che a partire dal 1 gennaio 2017 abbiano tra i 63 e 65 anni (nati fra 1951 e 1954), siano lontani dalla pensione massimo 3 anni e 7 mesi e con almeno 20 anni di contributi. Destinatari sono i dipendenti privati, pubblici, autonomi e parasubordinati.
    Consiste in un anticipo pensionistico di 3 anni e 7 mesi via prestito bancarioassicurato contro il rischio di morte – da ripagare in 20 anni, interessi inclusi, con un prelievo diretto sulla pensione. La richiesta andrà fatta direttamente all’Inps che dovrà certificare la posizione del lavoratore.
  2. Ape social: accessibile ai lavoratori con 30 anni di contributi, con pensione sotto i 1.500 euro LORDI al mese e disoccupati, disabili o con famigliari disabili a carico o ai lavoratori con 36 anni di contributi impegnati in attività gravose (almeno da 6 anni).  Destinatari sono tra gli altri, operai edili, maestre d’asilo, infermieri di sala, autisti di automezzi, magazzinieri e facchini.

Nota Bene: la soglia dei 1500 euro è per la pensione LORDA. Per chi percepisce pensioni pari ai 1200 euro netti (o inferiori), l’anticipo potrebbe essere  parzialmente ripagato dallo Stato (questo è un punto ancora in discussione, però). A chi percepisce di più, invece, spetterà una piccola quota da versare (si è parlato dello 0.5% di rimborso annuo, ma ancora, la legge è in fase di discussione).

Inoltre, l’Ape social è compatibile con redditi da lavoro dipendente o parasubordinato per 8.000 euro annui, o per 4.800 euro da lavoro autonomo.

      3.  Ape aziendale: il datore di lavoro contribuisce a ripagare il prestito Ape versando all’Inps una quota calcolata sulla base della retribuzione. Fa fede la retribuzione al momento dell’interruzione del contratto di lavoro (e quindi dell’uscita).

Nota Bene: in caso il pensionamento avvenga per ristrutturazione aziendale, l’impresa potrebbe farsi carico di una quota Ape previo accordo fra le parti.

Riforma pensioni e Ape: vantaggi e svantaggi dell’anticipo pensionistico

L’Ape presenza senza dubbio il vantaggio dell’uscita anticipata dal mercato del lavoro, soprattutto per chi possa avvalersi della sua versione “Social”.

Ma se si escludono le “Social” e aziendali, l’Ape anticipo pensionistico è sostanzialmente un prestito, volontario, con cui il lavoratore richiede l’uscita dal mercato del lavoro. E se ne fa carico dei costi, interessi, e assicurazioni comprese. Qualche esempio è già presente: per chi voglia utilizzare l’Ape per uscire dal mercato del lavoro 3 anni prima del termine, potrebbe spettare un prelievo di 400 euro dalla pensione percepita per circa vent’anni (dal ventunesimo in poi, si recupererebbe metà della somma via pensione). Qui ve ne segnaliamo alcuni di Uil.

Il gioco potrebbe valere la candela, secondo voi? Ditecelo in un commento.

La triplice Ape non è l’unico provvedimento in discussione nella legge di bilancio 2017: nelle novità riforma pensioni, come dicevamo, ci sono anche Rita e Quota 41, che conosceremo nei prossimi articoli.

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