Se ne parla poco, ma è ancora tutto da giocarsi al maxi processo in corso a Milano. Intanto Credito Valtellinese, ex banca popolare, conclude un aumento di capitale per quasi 582 milioni di euro. Sullo sfondo, la questione dei crediti deteriorati ancora da smaltire e quella, più scottante, di nuove probabili fusioni bancarie.
Le ultime news dal mondo delle banche, spiegate bene.
News banche italiane: Monte Paschi, la storia infinita
Dopo un aumento di capitale di circa 16 miliardi, l’intervento dello Stato oggi detentore del 68% dell’istituto, ed un piano di salvataggio concordato fino al 2021, la vicenda Monte Paschi (MPS) non ha ancora fine. Scivolata nelle seconde pagine dei giornali, è tutt’altro che conclusa.
I numeri sembrano parlare chiaro: dopo il ritorno in borsa (27 ottobre 2017), il bilancio 2017 ha mostrato perdite del 40%, una riduzione dell’attività commerciale e un peggioramento della qualità del credito dell’istituto senese.
Ma a tenere alta l’attenzione degli investitori e del mercato sono altri numeri, quelli del maxi processo ancora in corso a Milano. 13 gli indagati, fra cui l’ex presidente Giuseppe Mussari, l’ex direttore generale Antonio Vigni e l’ex capo dell’area finanza Gianluca Baldassarri. Oltre a MPS, altri due big coinvolti: la tedesca Deutsche Bank e la giapponese Nomura.
Due i capi d’accusa: l’ostacolo alle attività di vigilanza dell’istituto senese, e false comunicazioni sociali. Per quest’ultimo, anche l’ex amministratore della banca Marco Morelli è stato sentito in qualità di testimone. L’indagine si concentra sulle presunte irregolarità finanziarie per coprire il debito derivante dall’acquisto di banca Antonveneta .
Come riporta Reuters, il processo sembra lontano dal concludersi. E ad aggiungere un ulteriore elemento di incertezza per il sistema bancario è anche lo scenario politico che si profila dopo le ultime elezioni.
News banche italiane: ipotesi di futuro
Secondo Il Sole 24 ore, le conseguenze del caso Monte Paschi non si limitano alla sorte dei risparmiatori e degli investitori dell’istituto. Come leggevi, lo Stato è infatti titolare di oltre metà del capitale della banca.
Il nuovo governo, quindi, sarà chiamato a gestire la questione Monte Paschi in prima persona, con ripercussioni significative sull’equilibrio dell’intero sistema bancario italiano.
Si profilano due ipotesi principali, come riporta Il Sole. Nella prima, una stretta della Banca Centrale Europea (BCE) sui crediti deteriorati posseduti dall’istituto, che continuerà ad essere a maggioranza di capitale statale. Nella seconda, sicuramente più destabilizzante, la gestione statale potrebbe “smaltire” Mps sostenendo la sua fusione con un’altra banca di medie dimensioni. In questo caso, la BCE potrebbe pretendere un nuovo, ingente, aumento di capitale per l’istituto senese.
News banche italiane: crediti deteriorati, stretta della Banca Centrale Europea
E la BCE torna a farsi sentire anche sul fronte degli Npl, i crediti deteriorati (se non li conosci, scopri cosa sono) di cui si è tanto parlato per Ubi e Intesa San Paolo.
L’approvazione di una nuova misura della Banca Europea prospetta un cambiamento significativo nella gestione dei crediti da parte delle banche italiane: si prevede la svalutazione delle sofferenze per circa 2 miliardi. Per le banche diverrà sempre più oneroso mantenere le sofferenze a bilancio.
Nonostante rappresentino circa 216 miliardi di crediti del sistema bancario italiano, il presidente del comitato di Risoluzione Unico, agenzia europea responsabile della gestione delle crisi del settore, sembra guardare al futuro della questione Npl con positività. Elke König si dice fiducioso nella capacità dell’Unione Bancaria di beneficiare le piccole e medie imprese di tutta Europa.
Serenità sicuramente non condivisa dalla Vigilanza della Banca Centrale, che vede negli Npl un ostacolo significativo al rinnovamento del sistema bancario italiano.
News banche italiane: fusioni all’orizzonte?
“Tutti i vertici delle banche[italiane] hanno sul tavolo dossier e ipotesi di integrazione preparati dalle banche d’affari. E non mancano i primi contatti diretti“, riporta Il Sole 24 ore in un articolo di A. Graziani.
C’è aria di riassetto. Tre gli istituti candidati: Ubi Banca, Banco Bpm e Credit Agricole, seguiti a ruota da Bper e Credem. L’ipotesi sarebbe quella di creare un terzo attore del sistema bancario delle dimensioni di Unicredit e Intesa. Un’ipotesi non smentita ma che, per adesso, resta prospettiva.
I motivi? Indovina. Npl, incertezza sul caso Monte Paschi e una possibile unione della Popolare di Sondrio (che per fine anno sarà Spa) con Credito Valtellinese e Bper. Quest’ultimo scenario condurrebbe, probabilmente, a un riassetto generale delle banche medie italiane.
A dare un’accelerata in questa direzione potrebbe essere proprio il piccolo istituto Valtellinese: in corso, da marzo 2018, è una ricapitalizzazione per quasi 582 milioni di euro.
Tra gli investitori i fondi Algebris, Credito Fondiario e Dorotheum (55 milioni complessivi), e il consorzio di garanzia Mediobanca ad ampia partecipazione istituzionale. La ricetta per Valtellinese sembrerebbe invariata: smaltimento degli Npl per oltre 2,2 miliardi, di cui oltre la metà garantiti dallo Stato, e rinnovamento dei vertici dell’istituto. Ma quest’ultimo punto rimane ancora interrogativo.
Continua a seguirci per ricevere tutte le news dal mondo della finanza, del lavoro e dei finanziamenti. Se questo approfondimento ti è stato utile, condividilo con i tuoi contatti per tenerli informati. E per qualsiasi domanda, lasciaci un comento.