Bonus di 85 euro in busta paga per i dipendenti pubblici. Con qualche eccezione.
Governo e sindacati chiudono l’accordo quadro per il rinnovo contrattuale dei dipendenti pubblici: pronto aumento in busta paga di 85 euro, sospeso fino all’ok definitivo della Conferenza Stato-Regioni. Entusiamo? Con moderazione.
Dipendenti Pubblici: trattative in panne e Def
Al tavolo negoziale, il ministro della Pubblica Amministrazione Marianna Madia e i rappresentanti delle principali sigle sindacali italiane: Susanna Camusso per Cigl, Annamaria Furlan per Cisl e Carmelo Barbagallo per Uil. In gioco, il rinnovo contrattuale per i dipendenti pubblici che giunge dopo sette anni di stallo nelle trattative, aperte nel 2008.
Le direttrici principali sono state tracciate nel Def, il Documento di Economia e Finanza, approvato da Palazzo Chigi lo scorso 11 aprile. E che prevede anche aumento delle accise, split payment e decontribuzioni per neo assunti under 35. (Se vuoi saperne di più, abbiamo preparato per te un approfondimento).
L’accordo quadro per rinnovo contrattuale dei dipendenti pubblici è ora al vaglio della Conferenza Stato Regioni. L’attuazione, quindi, è sospesa sino all’ok definitivo dell’ente. Dipendenti Pubblici: arriva l’aumento in busta paga
Oltre ad aver sbloccato l’empasse negoziale di oltre sette anni, l’accordo introduce una novità più interessante per i dipendenti pubblici. Stanzia infatti un aumento di 85 euro in busta paga per una platea di circa 3.3 milioni di lavoratori.
Se la domanda che ti sorge spontanea è “ma da dove li prenderanno?”, le stime contenute nel Def contengono la risposta. Prevedono infatti lo stanziamento di circa 2.8 miliardi di euro a copertura del bonus per l’arco temporale 2016/2018. (Al momento, tuttavia, non si hanno conferme sull’erogazione dell’arretrato per il 2016). Il Def riporta inoltre ulteriori 2.3 miliardi e 4.6 miliardi di euro per l’eventuale mantenimento del bonus rispettivamente nel 2019 e nel 2020. Una buona notizia per i dipendenti pubblici?
Dipendenti pubblici: aumento sì, ma con riserve
A moderare gli entusiasmi sono alcuni elementi da esaminare, soprattutto se sei un dipendente pubblico e ti aspetti di trovare un piccolo aumento in busta paga.
Il bonus di 85 euro sarà infatti erogato selettivamente. Verranno stabiliti scaglioni di reddito per il calcolo, e l’aumento sarà quindi versato in maniera proporzionale.
Il Def, infatti, riporta di un aumento medio pari a 35 euro. Un altro particolare, non proprio di poco conto: gli 85 euro (ed in generale, l’aumento) di cui si parla sono LORDI, e si tradurranno in un netto mensile in busta paga pari a 57/60 euro circa.
E se da dipendente pubblico percepisci già gli 80 euro del bonus Renzi (attualmente erogati a chi abbia un reddito compreso fra i 24 e i 26 mila euro), potresti dover rinunciare a uno dei due importi. Sul tema ancora non vi sono notizie certe. Il Tesoro afferma di essere al lavoro sulla soluzione.
Dipendenti pubblici: le altre novità
Il bonus è quindi l’ultima delle novità in arrivo (o già arrivate) per i dipendenti pubblici. La Riforma della Pubblica Amministrazione a firma Madia ha infatti introdotto delle sostanziali modifiche per malattie e permessi, per il licenziamento disciplinare e per le categorie del comparto scuola. Ti terremo aggiornato/a su tutte le novità ancora in cantiere.
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