C’è un momento in cui vorresti scomparire, in cui il lavoro ti appare come una gabbia e ogni persona che incroci diventa nemica, avversa, ostile. Questa è la classica situazione che caratterizza i momenti successivi allo scontro con il capo.
In un periodo storico in cui il lavoro diventa un bene prezioso, un’opportunità da non lasciar sfuggire tanto facilmente, devi imparare ad affrontare la critica senza creare rotture. Devi imparare a leggere i segnali che arrivano dal tuo superiore e, soprattutto, a metabolizzare le negatività.
Il meccanismo è semplice, non lascia scampo: ricevi un rimprovero, perdi fiducia in te stesso, continui a sbagliare (almeno davanti agli occhi del capo) e i rimproveri diventano sempre più frequenti fino a catapultarti in una realtà parallela in cui ci sei tu contro tutti.
Questo non deve succedere. Per tale motivo oggi abbiamo raccolto dei consigli utili per affrontare il tuo superiore nel modo migliore possibile per te e per la tua professione.
Pensa, respira, pensa
Vogliamo iniziare con un consiglio zen: quando arriva la critica, quando arriva il pugno in faccia, non devi reagire d’impulso. Lo sappiamo che hai solo voglia di rispondere tono su tono, e di portare avanti le tue ragioni. Probabilmente hai ricevuto un rimprovero superfluo, per negligenza altrui, o forse è solo colpa tua ma i toni sono esagerati.
Tutto questo è terribile, è vero. Ma tu non devi agire d’impulso. Respira, pensa alle tue azioni e alle tue risposte, respira ancora. Ascolta e analizza tutto ciò che ti è stato detto. Poi rispondi, ma solo dopo aver pensato bene alle parole.
Da negativo a positivo
C’è sempre qualcosa di positivo anche nella critica gratuita, nella stilettata senza alcuna ombra di benevolenza. Il tuo compito non è assorbire la negatività della critica: è inutile, non serve a nulla. Prova, invece, a estrapolare i consigli girando al superiore queste domande:
- Dove ho sbagliato esattamente?
- Come avresti fatto al mio posto?
Queste domande sono fondamentali per svolgere un lavoro migliore in futuro, ma anche per testare la buona fede della persona che ha mosso le critiche. Se non ti risponde, molto probabilmente, non ha la minima idea di quel che sta dicendo.
Accetta una parte della critica
Se hai sbagliato non puoi fare altro che ammettere il tuo errore, ma se credi di aver ragione puoi seguire il consiglio di Wikihow: accetta una parte della critica, mostra la tua apertura mentale alla persona che hai di fronte. Chiuderti a riccio di fronte all’attacco fa di te un bersaglio facile, ma quando accogli il disappunto del superiore, crei maggiori possibilità per essere ascoltato.
Sorridi
Sei una persona adulta, giusto? Dopo uno scontro con il tuo superiore devi reagire come tale: dimostrando serenità. Sorridendo. Dimostrando che sei sempre disponibile al dialogo, e che in fin dei conti le critiche sono state digerite.
Sul serio? Forse no, ma l’invito è semplice: non lasciare che le negatività interferiscano nella tua vita quotidiana. Basta un attimo per rovinare i rapporti con i colleghi, e per “infettare” anche la vita familiare con i problemi che ti porti dal lavoro.
Un consiglio: personalizza la tua postazione di lavoro, ricrea un angolo di casa sulla scrivania. Basta anche una foto delle persone care per ricordarti che quella critica è solo un attimo della tua esistenza.
Non scaricare
Attenzione. Non ti stiamo invitando a immolarti al posto del collega in ogni occasione, ma semplicemente di essere un dipendente onesto, e di ammettere le tue colpe. Non indirizzarle al nuovo arrivato, non far leva sulle debolezze altrui per cacciare le negatività dal tuo perimetro: l’onestà paga sempre, sia con i superiori che con i colleghi.
Ammettere la propria natura
Ovvero ammettere che sei un essere capace di sbagliare. Ma prima di ammetterlo davanti agli altri e al tuo superiore devi confidarlo a te stesso. Devi accettare la tua natura, la tua imperfezione in quanto essere umano.
Esistono tante frasi e tante citazioni che possono spiegare bene il rapporto tra lavoro ed errore, ma preferiamo farlo in modo semplice e diretto: solo chi non fa niente non sbaglia mai. Accetta questa piccola verità, falla tua e vivi meglio il confronto con il tuo superiore.