Banca Intesa cede sofferenze: via npl per oltre 600 milioni

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Banca Intesa si prepara alla cessione di crediti deteriorati per oltre 614 milioni di euro. Pronto un piano di ristrutturazione.

Dopo la ricapitalizzazione (fallita) di Monte Paschi e (riuscita) di Unicredit, il sistema bancario italiano torna sulle prime pagine della cronaca finanziaria. Il motivo è la notizia, diffusa tra il 26 e il 27 marzo, della cessione di NPL per oltre 614 milioni di euro. Protagonista dell’operazione è Banca Intesa del gruppo Intesa San Paolo, tra i giganti italiani di settore.
Vediamo, quindi, cosa sta accadendo e soprattutto cosa sono gli NPL di cui si parla.

Banca Intesa: cosa sono gli NPL

NPL è l’acronimo di Non-Performing-Loans. Nel sistema bancario, indica l’insieme di crediti (prestiti effettuati dalla banca) la cui riscossione risulta incerta a causa dell’insolvenza (o situazione simile) del pagatore. Essendo impossibile – o comunque, molto difficile – riscuoterli, gli NPL diventano piuttosto rischiosi, e possono essere ceduti dall’istituto ad agenzie specializzate nel loro recupero.

Da uno studio dell’Uilca , l’ Unione Italiana Credito Esattorie e Assicurazioni, sindacato dei lavoratori e imprese del settore bancario assicurativo ed esattoriale, effettuato a giugno 2016, Intesa possedeva 360,24 miliardi di crediti netti. Di questi 32 miliardi deteriorati. La metà costituivano vere e proprie sofferenze bancarie, ovvero crediti deteriorati a massimo grado di rischio per l’istituto.

Al momento Banca Intesa presenta un’incidenza del 14.7% di crediti deteriorati. Traducendo: quasi 15 miliardi di euro in prestiti ceduti e mai rimborsati all’istituto.

Banca Intesa: il piano per la gestione degli NPL

Carlo Messina, amministratore delegato del gruppo, afferma di aver pronto un piano per la gestione degli NPL. Messina punta innanzitutto a velocizzare il processo di recupero dei crediti deteriorati. La strategia da seguire è delineata nel documento Asset Strategy Template, in approvazione il 28 marzo da parte del Consiglio di Amministrazione di Banca Intesa. Obiettivo è la riduzione dell’incidenza di NPL dal 14.7% al 10.5%.

Le modalità? Puntare soprattutto sulla gestione “in pancia” dei crediti, facendo leva su clusterizzazione, incentivi ai dipendenti più efficienti nelle operazioni di recupero, istituzione di una restructuring farm, una sorta di task-force interna impegnata nel massimizzare il valore dalla cessione di NPL. Banca Intesa vuole inoltre a rafforzare la Reoco, la società del ramo immobiliare che investe in NPL. Il fine quello di farne uno strumento per evitare la vendita deprezzata dei beni immobiliari offerti in garanzia per i prestiti NPL.

Banca Intesa: la cessione di un portafoglio di 2.5 miliardi di NPL

Intanto Banca Intesa procede su un secondo binario. Già lo scorso anno aveva lanciato la proposta di cessione di un portafoglio di NPL per 2.5 miliardi complessivi. Alla chiamata avevano risposto diverse grandi società finanziarie con offerte non vincolanti. Il termine per aggiudicarsi il pacchetto NPL era prefissato alla fine di marzo 2017.

Nel frattempo, in un’intervista rilasciata al giornale Citywire, Messina ha affermato che non sarebbe conveniente cedere gli NPL a fondi o investitori che richiedessero tassi di ritorno superiori al 20%. Ogni punto percentuale ceduto in sofferenze, infatti, equivale a 150 milioni di svalutazioni in meno. E, dunque, di utili in meno da poter mettere a bilancio.

Tra le società “in finale“, chiamate ad aggiudicarsi il portafoglio nell’ultimo round di proposte, Banca Intesa ha selezionato Christofferson Robb & Company and Bayview Asset Management, Apollo Global Management and Credito Fondiario, Cerberus Capital Management and Cerved. Al 27 marzo, Intesa ha però annunciato lo slittamento del termine per l’offerta a questo 4 aprile 2017. Lo riporta l’agenzia di stampa Reuters.

L’NPL-Day si sposta così a inizio aprile, fra una settimane. Ti terremo aggiornato/a su tutti gli sviluppi della cessione. Continua a seguirci su Facebook e su Twitter per restare al passo con tutte le novità del mondo del fisco, delle pensioni e della finanza. E se i nostri approfondimenti ti sono utili, condividili con i tuoi contatti per informarli.

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