Aumento di capitale Unicredit: valore titoli, ultime news

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Aumento di capitale Unicredit: al via la più grande ricapitalizzazione della storia della Borsa. Un approfondimento su azioni, opzioni e ultime notizie.

Quello Monte Paschi e delle banche insolventi italiane è un caso sotto i riflettori della stampa e dell’attenzione pubblica (per conoscerli a fondo, ti consigliamo di leggere la prima e la seconda parte del nostro speciale).
Ma circa una settimana fa è partita anche un’altra operazione rivoluzionaria nel sistema bancario italiano. Parliamo dell’aumento di capitale Unicredit, la più grande ricapitalizzazione mai vista nella storia finanziaria del nostro Paese. 13 i miliardi in ballo, migliaia gli azionisti, 23 i giorni a disposizione per il completamento dell’operazione. Interessante, vero?

E come sempre accade per il settore, le notizie che circolano sono scritte in “finanziese”, e risultano poco comprensibili. Per questo abbiamo deciso di dedicarti un altro approfondimento, semplice e immediato, per capire a fondo l’aumento di capitale Unicredit in tutti i suoi aspetti.

Buona lettura.

Aumento di capitale Unicredit:  cos’è, e perché serve?

L’aumento di capitale è sostanzialmente un’operazione che mira ad acquisire nuovo capitale per l’istituto di credito. E’ di due tipologie:

A) gratuito: il capitale aggiuntivo viene ricavato dagli utili e dalle riserve dell’istituto stesso;

B) a pagamento: il capitale è reperito mediante apporto di fondi esterni. Questi ultimi sono  ricavati dalla vendita di nuove azioni agli azionisti dell’istituto bancario.

L’aumento di capitale Unicredit ricade nella seconda categoria, a pagamento. I 13 miliardi per la ricapitalizzazione sono infatti reperiti con la vendita di azioni, partita il 6 febbraio, e che si concluderà il 28 dello stesso mese.

E’ la quarta volta che il gruppo ricorre alla ricapitalizzazione, già avvenuta nel 2008, 2009 e 2012. Questa volta, per far fronte ad una perdita di circa 11.8 miliardi nel solo 2016. A dicembre 2016, la Banca Centrale Europea (BCE) aveva chiesto al gruppo di procedere alla riduzione dei crediti deteriorati (non esigibili). Aveva anche ventilato l’ipotesi del bail-in (intervento diretto anche sui depositi dei clienti superiori ai 100 000 euro) nel caso in cui l’aumento di capitale non raggiungesse la soglia prevista.

Nello stesso mese il Consiglio di Amministrazione della banca aveva presentato un piano di riorganizzazione che prevedeva, oltre alla strada dell’aumento di capitale Unicredit, anche quella della riorganizzazione dell’organico. Un piano con ricadute notevoli per il lavoratori: 6500 gli esuberi previsti, di cui 3900 in Italia (pari al 21% degli impiegati nel gruppo), e 883 filiali a chiudere i battenti, circa un quarto del totale. Il risparmio si aggirerebbe attorno ai 650 milioni di euro, cui si aggiungono altri tagli previsti anche in Austria e Germania.

La riorganizzazione ha previsto anche la vendita di tre società controllate da Unicredit: Fineco (ricavo pari a quasi un miliardo), Pioneer, (3,5 miliardi) e Bank Pekao (3 miliardi). La prima risposta del mercato, a dicembre, è stato un aumento di valore delle azioni del 15.6%.

Aumento di capitale Unicredit: prezzo delle azioni, diritti di opzione

L’aumento di capitale Unicredit è l’operazione finanziaria più imponente mai tentata in Italia.
L’offerta ha per oggetto nuove azioni ordinarie offerte in opzione agli azionisti già titolari di azioni ordinarie o di risparmio.

Il prezzo è fissato a 8.09 euro per azione. Le azioni sono offerte in un “pacchetto” di 13 azioni ogni 5 possedute dagli azionisti ordinari o di risparmio.

Agli azionisti dell’aumento di capitale Unicredit – ma in generale, quello di ogni istituto – è offerto anche il “diritto di opzione“.

Aumento di capitale Unicredit: il diritto di opzione e le quotazioni

Il diritto di opzione è il diritto dato agli azionisti di sottoscrivere volontariamente le nuove azioni senza diluire la propria quota di partecipazione nell’istituto bancario.

Come funziona? Con l’aumento di capitale, il numero totale di azioni dell’istituto aumenta. Se ad esempio l’azionista ha una quota del 5% di Unicredit, con l’aumento del numero di azioni si ritroverebbe ad avere lo stesso 5% ma equivalente ad una quota inferiore di partecipazione nell’istituto.

Un esempio in numeri

Azionista A: 1000 euro di azioni

Istituto: capitale di 1 milione di euro

Quota di partecipazione dell’Azionista A nell’Istituto = 0.1% (1000 = 0,1% di 1 milione)

Supponiamo un aumento di capitale di 1 milione di euro. Con la vendita di azioni, il capitale giungerebbe quindi a 2 milioni.

Se l’Azionista A non esercita il diritto di opzione, le sue azioni rimangono le stesse, numericamente. Ma saranno pari allo 0.05% della partecipazione. (1000 = 0.05% di 2 milioni).

Questa dinamica è chiamata diluizione della partecipazione societaria.

Il diritto di opzione consente quindi agli azionisti di mantenere intatta la propria quota di partecipazione acquistando in via preferenziale le nuove azioni emesse dall’istituto.

Il diritto di opzione, come tutto nel settore finanziario, ha un suo prezzo, scorporato da quello delle azioni. Per l’aumento di capitale Unicredit è quotato a 13.05 euro.

Aumento di capitale Unicredit: gli sviluppi

In totale l’istituto prevede di emettere 1.6 miliardi di azioni ordinarie. L’offerta al pubblico si prevede anche in Germania e Polonia.
A garantire l’operazione è una cordata diretta da UniCredit Corporate & Investment banking e giganti come Ubs, Morgan Stanley, Merryl Lynch, J.P. Morgan e Mediobanca. Timoniere del gruppo bancario italiano nell’aumento di capitale Unicredit è Jean Pierre Mustier.

Tra gli aderenti italiani è Fondazione Cariverona, disposta ad investire fino a 220 milioni di euro. Potrà arrivare a sottoscrivere il 73% delle nuove azioni emesse.

Aumento di capitale Unicredit: le operazioni di ristrutturazione

Oltre all’aumento di capitale Unicredit punta anche alla cessione dei crediti in sofferenza (non esigibili) per un totale di 17.7 miliardi di euro. Il piano prevede il trasferimento dei crediti in due tranche, via cartolarizzazione, a due società, Pimco e Fortress.

Sul fronte tagli, Unicredit ha incontrato i sindacati. Il risultato è stato la firma di un accordo che prevede 1 300 nuove assunzioni, controbilanciate da 3 900 uscite volontarie e 600 stabilizzazioni di precari.

Aumento di capitale Unicredit: 28 febbraio termine ultimo

L’aumento di capitale Unicredit è ancora in corso. Per rimanere aggiornato con le news dalla più grande operazione finanziaria italiana mai tentata, continua a seguirci. Puoi mettere Mi Piace alla nostra pagina Facebook o seguirci su Twitter. Se i nostri approfondimenti sul mondo della finanza, del fisco e delle pensioni ti sono utili, condividili con i tuoi contatti.

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